Sistema di allevamento a Guyot, caratteristico della viticoltura di qualità, con sesti d’impianto medi che vanno dai 2,40 ai 2,60 metri tra le file, e i 0,90 a 1,20 metri tra le viti, con investimenti di viti medi per ettaro da 3.300 a 5.000, e tali da perseguire la migliore e razionale disposizione sulla superficie delle viti, sia per agevolare l’esecuzione delle operazioni colturali, sia per consentire la razionale gestione della chioma, permettendo di ottenere una adeguata superficie fogliare ben esposta e di contenere le rese di produzione di vino entro i limiti fissati dal disciplinare (66,50 hl/ha per la tipologia di base e 45,50 hl/ha per le tipologie Riserva).
La Viticoltura
La Denominazione
del Gavi docg
Il Gavi docg è prodotto tradizionalmente da uve cortese 100%, coltivate all’interno di una precisa area geografica, prevalentemente collinare, della fascia meridionale della provincia di Alessandria.
Forme di allevamento,
i sesti d'impianto e i sistemi di potatura
Clima
Il microclima dell’areale di produzione, caratterizzato da precipitazioni abbondanti da ottobre a aprile (619 mm.) , da estati calde e siccitose (piovosità minima a luglio 38 mm.) temperate dall’influsso dei venti provenienti dal mare e la temperatura mite e ottima insolazione del mese di settembre, consente alle uve di maturare completamente contribuendo in maniera significativa alle particolari caratteristiche organolettiche del Gavi Docg. L’elevata escursione termica tra notte e giorno che caratterizza l’ultima fase della maturazione delle uve favorisce l’esaltazione dei profumi che caratterizzano il tipico bouquet del Gavi docg.
Tutela e Sostenibilità
L’attività tecnica del Consorzio Tutela del Gavi riguarda diversi progetti, sia in vigna che in cantina: dalla selezione clonale alle carte tematiche dell’area (assolazione, pendenza, altimetria ed esposizione) dalla regolamentazione degli atomizzatori allo studio sui lieviti autoctoni. I progetti hanno uno scopo ben preciso: migliorare le tecniche di gestione del vigneto, nel rispetto della sostenibilità ambientale e della biodiversità e aggiornare le pratiche enologiche in cantina nel rispetto della tradizione. L’attività del Consorzio è mirata soprattutto nella tutela dell’immagine del Gavi Docg in Italia e all’estero, attraverso il monitoraggio dei siti del settore.
La tutela online: l’attività prevede il monitoraggio dei siti italiani e internazionali, mirato alla tutela dell’immagine del Gavi Docg in Italia e all’estero.
Il Consorzio svolge inoltre ogni anno attività di vigilanza su tutta la D.O. Gavi attraverso verifiche effettuate da agenti vigilatori nella fase di commercializzazione, al fine di accertare che la produzione tutelata risponda ai requisiti previsti dal disciplinare di produzione. Viene prelevata una serie di bottiglie di Gavi Docg in vendita sia nella G.D.O. (supermercati e Hard Discount) sia nel settore HO.RE.CA. (enoteche) di tutta Italia: i vini prelevati vengono sottoposti ad analisi chimico-fisiche e verifiche amministrative sulla rispondenza delle etichette a quanto riportato dal contrassegno di stato. Nel caso di irregolarità viene effettuata la segnalazione all’ICQRF — Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari.
PROGETTO
Flavescenza Dorata 2021
Dal 2012 Il Consorzio Tutela del Gavi è coordinatore del Progetto Flavescenza Dorata che coinvolge produttori (viticoltori ed hobbisti, vigneti biologici ed in conduzione tradizionale), le istituzioni locali, le OOPPAA, la Provincia di Alessandria e la Regione Piemonte.
I vigneti coinvolti sono progressivamente aumentali per un totale di 1.200 trappole posizionate per il monitoraggio dell’insetto vettore della Flavescenza dorata (Scafoideus titanus) e 7.800 piante monitorate per l’indagine regionale: il Consorzio Tutela del Gavi ha gestito direttamente 840 trappole e 5.250 piante, distribuite in 35 vigneti.
Il progetto prevede, nel mese di giugno, il monitoraggio dei vigneti per identificare la presenza delle forme giovanili dell’insetto vettore e il successivo posizionamento della trappole cromotattiche fino a fine ottobre, da sostituire con una cadenza quindicinale per monitorare la presenza degli adulti.
La lettura delle forme giovanili è indispensabile per conoscere la fase di sviluppo dell’insetto vettore e impostare la difesa. In seguito alla lettura delle trappole cromotattiche da parte dei tecnici, vengono stabiliti di volta in volta i momenti più opportuni per il trattamento obbligatorio con gli insetticidi convenzionali, avvisando tutte le aziende del territorio su tempi e modi di intervento, con attenzione anche agli operatori del settore miele.
Vengono inoltre verificati alcuni incolti, come possibili fonti di inoculo della patologia.
In pieno agosto il Consorzio organizza il “Flavescenza day” dedicato agli operatori viticoli: una lunga visita in un vigneto del Gavi, per il riconoscimento di piante affette da Flavescenza dorata e/o da mal dell’esca, in modo da poter comparare i sintomi e le varie manifestazioni delle due patologie.
Ai viticoltori è spiegato come distinguere i diversi sintomi e stadi delle due malattie e, soprattutto, come individuare e gestire le piante malate e mettere in atto le tecniche di buona pratica viticola necessarie: l’eliminazione delle piante malate e l’utilizzo delle trappole cromotattiche per il rilevamento dell’insetto
Il Consorzio provvede alla sensibilizzazione del territorio e all’informazione, con l’organizzazione di un dibattito pubblico ad aprile per presentare al territorio i progressi del progetto; inoltre nel corso della stagione viticola, si realizzano comunicati tecnici periodici e si affiggono manifesti in luoghi pubblici, recanti informazioni sulle strategie, i tempi e le modalità di lotta.
PROGETTO
Non Abbocchiamo all'Esca 2019
L’argomento è il mal dell’esca: non un’unica malattia, ma una serie di patogeni che affliggono la pianta della vite con tempi e modalità diverse. Sono infatti meglio definite al plurale malattie del legno e costituiscono una seria minaccia, dal momento che colpiscono vigne sempre più giovani. Il Consorzio Tutela del Gavi ha organizzato un focus di approfondimento che ha riunito i maggiori esperti nazionali e internazionali di questa patologia. Gli atti del convegno sono scaricabili gratuitamente.
PROGETTO
Viti Gelate 2017/2018
Per tre mattine consecutive, il 19 – 20 – 21 aprile 2017, si sono verificate condizioni meteorologiche eccezionali. In alcune aree del Piemonte le temperature minime sono arrivate fino a -4°C, mentre il ciclo vegetativo delle viti era in anticipo di circa 10-15 giorni rispetto alla fenologia normale, con germogli lunghi anche 15-20 centimetri. È stato un evento complesso ed articolato con conseguenze distruttive importanti. I danni non sono stati localizzati solo nei fondovalle, ma anche lungo i fianchi delle colline e fino a quote alte, interessando esposizioni diverse, viti giovani e viti vecchie. Il Consorzio ha monitorato i vigneti a campione nell’arco di due campagne vendemmiali al fine di analizzare l’incidenza del fenomeno sulle viti e sulla produzione.
PROGETTO
Se la Goccia fa la Differenza 2017
Il Progetto di regolazione funzionale degli atomizzatori è stato sviluppato dal Consorzio Tutela del Gavi in collaborazione con il Cadir Lab di Quargnento (AL). Nasce dall’esigenza di individuare uno standard e delle linee guida generali per effettuare un’azione mirata dei trattamenti in vigneto nel rispetto dell’ambiente e dell’apicoltura. Si tratta di “un progetto di sostenibilità pratica” per mostrare ai vignaioli cosa accade in vigna attraverso il confronto tra trattamento a filare singolo e filari alternati, l’uso del diffusore scavallante e l’influenza della cimatura nella distribuzione.
Inoltre, grazie alla partecipazione delle aziende costruttrici, è possibile vedere in azione la macchina aziendale Vma – modello SV5 e la macchina trainata/serie Tav (Dragone) che si impiega anche con degli ugelli antideriva (Abbà).
Nei giorni di maggio iniziano i primi test in vigna, attraverso il posizionamento delle cartine idrosensibili a diverse altezze nella parete fogliare del filare trattato, ma anche in quelli più distanti come a terra per verificare la deriva del prodotto.
L’attività prosegue in vigneto nei mesi di giugno e di luglio con l’Open Day in campo tra i filari per poi raccogliere ed elaborare tutti i dati.
PROGETTO
Lieviti Autoctoni 2015
Il Consorzio ha avviato dalla vendemmia 2015 il Progetto di selezione di lieviti autoctoni, in collaborazione con il laboratorio Italiana Biotecnologie — Enartis, per incrementare il valore vitivinicolo del Gavi Docg.
Il progetto ha studiato i lieviti presenti sulle uve, in vigneti biologici e convenzionali, per selezionare quelli in grado di esaltare al meglio le caratteristiche del Cortese. Nel 2015 sono stati prelevati i grappoli in ogni vigna del progetto (9 vigneti totali: 3 vigneti convenzionali e 6 vigneti biologici) e consegnati al Laboratorio Enartis che si occupa dell’isolamento e della conservazione dei ceppi di lieviti dai mosti in fermentazione, della caratterizzazione molecolare e biologica dei ceppi isolati, dei test enologici (potere fermentativo, produzione di acidità volatile, SO2 e glicerolo) e del confronto con lieviti secchi commerciali.
Per la vendemmia 2016 sono stati introdotti per la prima volta e testati da alcune cantine della Denominazione del Gavi due differenti ceppi di lieviti autoctoni, siglati CTdG12 e CTdG07 da Saccharomyces cerevisiae provenienti da campioni prelevati lo scorso anno e preparati con il contributo di Enartis. Appena disponibili i vini procederemo ad un test tecnico e una degustazione per verificare la conformità di questi lieviti.
Le Annate
Annata2023
Giudizio complessivo: 4,5 stelle
Annata2022
Giudizio complessivo: 5 stelle
Annata2021
Giudizio complessivo: 5 stelle
Annata2020
Giudizio complessivo: 4,5 stelle
Annata2019
Giudizio complessivo: 4,5 stelle
Annata2018
Giudizio complessivo: 4,5 stelle
Annata2017
Giudizio complessivo: 4 stelle
Annata2016
Giudizio complessivo: 5 stelle
Annata2015
Giudizio complessivo: 5 stelle